Straniero ucciso a Castel San Giorgio, sangue nell’auto dell’indagato

Palumbo fa scena muta davanti al gip e resta in cella: tracce anche sugli stivali

Il luogo del ritrovamento del cadavere
Il luogo del ritrovamento del cadavere
di Nicola Sorrentino
Sabato 3 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 08:12
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Il Gip del tribunale di Salerno lascia in carcere Gerardo Palumbo, il 64enne ragioniere di Roccapiemonte indagato per l'omicidio di Hadraoui Mssad, 54enne marocchino di Castel San Giorgio e ucciso - secondo le accuse - con un colpo di pistola alla testa, lo scorso lunedì. L'uomo - difeso dal legale Marco Martello - si è avvalso della facoltà di non rispondere, ieri mattina, in sede di interrogatorio. Non ritenendo concreto il pericolo di fuga, il Gip non ha convalidato il fermo ma ha emesso un'ordinanza di custodia in carcere. Stando alla sua valutazione, gli elementi raccolti dai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino e del Nucleo investigativo di Salerno, motivano profili di evidente responsabilità per il 64enne, accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e porto illecito di arma da fuoco

I due si conoscevano. Sullo sfondo c'è l'ipotesi - che andrà approfondita - che i due abbiano gestito l'ingresso irregolare in Italia di alcuni extracomunitari. Palumbo avrebbe ottenuto dai 3 ai 4mila euro per ogni straniero (provenienti dal Marocco), al fine di regolarizzarli attraverso alcuni datori di lavoro italiani con tanto di contratto. Il movente del delitto potrebbe essere ricondotto proprio a questo dato. Stando alla ricostruzione inquirente, il 29 gennaio scorso la vittima era uscita di casa intorno alle 9.30 per incontrare Palumbo. Al termine della giornata, però, non fece ritorno a casa. La moglie denunciò l'allontanamento ai carabinieri di Castel San Giorgio. Agli inquirenti, la donna spiegò di aver saputo dal marito, con un messaggio, di essere diretto all'aeroporto di Napoli, senza ulteriori spiegazioni. I messaggi acquisiti dalla polizia giudiziaria, infatti, confermerebbero come la vittima e l'indagato, quel giorno, fossero insieme. Due giorni dopo, il 31 gennaio, il corpo di Hadraoui Mssad, conosciuto in paese come Zaccaria, fu trovato alle 19 a Trivio, lungo un tornante che conduce all'Eremo di Santa Maria a Castello di Castel San Giorgio. I primi elementi che porteranno all'arresto di Palumbo vengono trovati in quel luogo. Tra questi, segni di trascinamento e frammenti di vetro, con macchie di sangue

L'indagato viene così perquisito a casa, con il sequestro di due pistole di calibro differente, regolarmente detenute e diverse tipologie di cartucce. Ad una delle armi, una calibro 9x21, mancano 4 colpi. Uno è ancora in canna. Nella Smart del 64enne vengono rilevate tracce ematiche sulla tappezzeria, nella zona del freno a mano e dell'accensione, oltre che su di uno dei lunotti posteriori. Inoltre, i vetri del veicolo risultano danneggiati e in parte sporchi di sangue. L'ipotesi, insomma, è che il marocchino sia stato ucciso nell'abitacolo dell'auto. Dalle immagini di una telecamere, ancora, i carabinieri riprendono l'auto con dentro Palumbo il 29 gennaio, mentre percorre in salita la strada che conduce al luogo dove sarà trovato il cadavere. Con lui c'è un'altra persona ma non si riesce ad individuarla. Dopo poco, l'indagato percorre la strada del ritorno per poi abbassarsi una volta giunto all'altezza della telecamera. Viene annotato che l'uomo è solo e il vetro lato passeggero risulta aperto o mancante. Gli inquirenti hanno sequestrato degli stivaletti che l'indagato avrebbe indossato il giorno del delitto, insieme ad una salvietta usata per pulirli. Su quest'ultima sono state trovate tracce rossastre, forse di natura ematica. Per il Gip sussistono gravi indizi di colpevolezza.

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Le indagini proseguono, in attesa degli esami sul materiale sequestrato e la prova dello stub, per verificare la presenza dei residui di arma da fuoco sulla mano del 64enne. I parenti della vittima sono seguiti dal legale Manuel Capuano.

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