Veniva dal nulla. E all’inizio si è accontentato. Stipendio basso, contratto lungo, nessun capriccio sui diritti di immagine, né alzate di testa per qualche clausola di troppo. Contava sbarcare nel grande calcio, dimenticare i venti di guerra, il clima ostile: ma adesso molto è cambiato. Anche se Kvara e il suo entourage restano grati a Aurelio De Laurentiis che più di tutti ha creduto al piccolo mago della Georgia. Ma adesso c’è da fare i conti con il rinnovo. Sono giorni speciali, per Khvicha Kvaratskhelia: non sta bene, non si sa quando tornerà a giocare. Anche con il Bologna potrebbe riposare perché ha il tipico accidenti che va via molto lentamente. Dunque, bisognerà aspettare la ripresa degli allenamenti per capire se il riposo di questi giorni ha portato ai benefici che il medico del club, Canonico, auspica. In ogni caso, il predestinato aspetta il suo manager, Mamuka Jugeli. Potrebbe arrivare a Napoli in queste ore, anche perché tra due giorni c’è un altro evento cinematografico, la prima italiana del film “Feola” che si tiene in città e che vedrà convocati molti georgiani che vivono nel Sud Italia.
La strategia
De Laurentiis ricorderà, quando inizieranno le trattative vere e proprie del rinnovo e non solo queste schermaglie di avvicinamento, che il tetto di ingaggio del club azzurro è di 3,5 milioni di euro.
In prima linea
C’è in corsa ancora una lotta per definire chi tra De Laurentiis e Giuntoli sia stato il primo a segnalarlo (a sorpresa in corsa c’è anche Edo De Laurentiis a reclamare il ruolo di scopritore): di sicuro l’intermediario chiave è stato Cristian Zaccardo, ora agente Uefa, che ha portato per mano il giovane Kvara a Napoli. Dandogli anche consigli preziosi. Ballano un bel po’ di bonus legati a questo rinnovo: un nuovo contratto che farebbe balzare lo stipendio da 1,2 a 3,5 milioni. Magari con una clausola per il prossimo anno. Perché il vero pericolo è il richiamo di Giuntoli alla Juventus. Magari nel 2025.