Eike Schmidt lascia il Museo di Capodimonte, flashmob del Pd: «Raccolta firme per le dimissioni subito»

Il capogruppo dei dem in consiglio comunale: «Serve un direttore che ami fare il direttore»

Eike Schmidt
Eike Schmidt
Giovedì 11 Aprile 2024, 12:00
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«Sabato prossimo 13 aprile, con la manifestazione che si terrà dalle ore 10 alle 13 all'ingresso “Porta Piccola” del Bosco di Capodimonte, vogliamo dimostrare che c'è un territorio con la sua dignità, che c'è una città che merita rispetto, che non siamo contro qualcuno, ma per qualcosa. Non raccoglieremo semplicemente le firme contro la persona Eike Schmidt, ma lo faremo perché le sue dimissioni sono l'unico modo per avere un vero successore del grande Sylvain Bellenger. Un direttore che ami fare il direttore del museo e Real Bosco, che consideri questo incarico un privilegio, un direttore competente, ma anche autorevole, terzo, indipendente, che intenda la politica come modo per servire una comunità e non come parte che gli spiani la strada al momento opportuno». Così in una nota Gennaro Acampora, capogruppo per il Partito Democratico nel consiglio comunale di Napoli.

«Non possiamo perdere altro tempo, non possiamo vanificare il percorso che negli ultimi anni, grazie all'autonomia voluta dall'allora ministro Franceschini, ha fatto di Capodimonte uno dei luoghi più visitati del nostro paese - sottolinea Acampora - C'è da consolidare un importante lavoro di rilancio del parco, bisogna sviluppare le potenzialità degli ambienti museali e della ricchezza dei depositi, serve un legame ancora più forte con i beni storici della zona.

Ma per fare questo, vista la sordità del governo e del ministro Sangiuliano, dobbiamo rispondere con le armi della mobilitazione pacifica ma ferma, democratica ma determinata, perché il futuro di Capodimonte non si può piegare alle esigenze elettoriali».

Per questo Acampora lancia un appello: «Chiedo a tanti cittadini, a tanta società civile, a tanta buona politica di esserci, di partecipare e di firmare. Lo chiedo non solo come capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, ma soprattutto come cittadino che vive in questo territorio e con questo territorio si confronta quotidianamente, avvertendo un disagio e una preoccupazione che dopo mesi di imbarazzante stillicidio politico e istituzionale deve finire».

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