Universitari: via libera del Cdm per 60mila nuovi posti letto da realizzare entro il giugno 2026

Il bando vale 1,2 miliardi di euro, procedure burocratiche più snelle

Universitari: via libera del Cdm per 60mila nuovi posti letto da realizzare entro il giugno 2026
Universitari: via libera del Cdm per 60mila nuovi posti letto da realizzare entro il giugno 2026
Lunedì 26 Febbraio 2024, 21:38 - Ultimo agg. 27 Febbraio, 11:33
3 Minuti di Lettura

Nuovi alloggi per aiutare gli studenti delle università. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera per consentire di realizzare velocemente abitazioni per gli universitari.

Il pacchetto housing predeve procedure semplificate, grazie anche all'istituzione di un commissario e a un'altra serie di misure, e un bando da 1,2 miliardi per 60mila nuovi posti letto per gli universitari da realizzare entro il 2026 come prevede il Pnrr.

«Oggi segniamo una svolta sugli alloggi universitari, tema prioritario del Governo» è stato il commento della ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, sul Dl Pnrr 4 approvato dal Consiglio dei Ministri.

Il cdm ha accolto la proposta della ministra di prevedere la figura di un Commissario straordinario per gli alloggi universitari, un soggetto attuatore che integrerà le competenze del Mur accelerando così la realizzazione dei posti letto. «Individuerò già nei prossimi giorni questa figura che - ha spiegato - farà anche da elemento di congiunzione con gli altri ministeri, la Struttura di missione Pnrr della Presidenza del Consiglio e gli Enti locali. Un soggetto altamente specializzato che coordinerà le politiche di housing attraverso procedure semplificate».

Il provvedimento approvato prevede l'ampliamento della platea dei soggetti che potranno realizzare nuovi alloggi. Sino ad oggi la norma si riferiva solo al privato convenzionato con il pubblico, ora direttamente anche a soggetti pubblici. Ed è inoltre prevista la possibilità di riconoscere un contributo sotto forma di credito d'imposta anche ai proprietari degli immobili. Per la realizzazione delle residenze universitarie sarà rafforzata la collaborazione con il Demanio. Università statali, Enti di Ricerca e Enti regionali per il Diritto allo Studio potranno richiedere il supporto all'Agenzia come stazione appaltante.

Diventeranno più facili anche i cambi di destinazione d'uso degli immobili trasformandoli in studentati con un vincolo di almeno 12 anni. Sarà sempre ammesso il mutamento della destinazione d'uso degli immobili da destinare a studentati e gli interventi legati al mutamento alla destinazione d'uso sono realizzabili attraverso una segnalazione certificata di inizio attività (Scia). Saranno previste agevolazioni fiscali: se aumenta il valore della rendita catastale dell'immobile a seguito del mutamento della destinazione d'uso, l'incremento non concorre ai fini della determinazione della tassazione sugli immobili e delle imposte ipotecarie e catastali.

Quanto al bando, pubblicato oggi dal Mur, per i 60mila nuovi posti letto che dovranno essere realizzati entro il 30 giugno 2026 è aperto ai soggetti gestori di alloggi o residenze sia pubblici che privati . Gli immobili, di almeno 20 posti letto ciascuno, dovranno trovarsi nelle immediate prossimità delle sedi universitarie o comunque in zone ben collegate tramite il trasporto pubblico. Il contributo economico verrà erogato in un'unica soluzione e sarà pari a circa 20mila euro a posto letto. Non meno del 30% dei posti letto dovrà essere destinato agli studenti meritevoli e provenienti da famiglie a basso reddito. «Finalmente il nostro Paese si dota di una politica sulle residenze universitarie dopo anni di lentezze e ritardi», ha commentato la ministra Bernini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA